Scalea: associazione a delinquere finalizzata all'usura: inizia il processo
Aggiornamento: 31 mag 2023
Imputati in aula, il prossimo 6 giugno, sia le vittime che l’associazione antiracket Lucio Ferrami si sono costituite parte civile
SCALEA – 23 mag. 23 Associazione a delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione: a giudizio un presunto gruppo criminale dell’alto Tirreno cosentino. E' stato fissato per il prossimo 6 giugno, l'inizio del processo che si svolgerà presso il Tribunale di Paola. Si tratta di un procedimento per una presunta associazione a delinquere, finalizzata all’usura e all’estorsione; è a carico di un gruppo criminale operante nell’alto Tirreno cosentino. Gravi e numerosi i fatti contestati agli imputati. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giorgio Cozzolino, Egidio Rogati, Giuseppe Bruno, Luigi Crusco, Ugo Vetere e Giuseppe Bello. Le contestazioni, a vario titolo, vanno dall’usura all’estorsione, fino all’associazione a delinquere. Le indagini, portate avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, coordinata dai procuratori Nicola Gratteri, Vincenzo Capomolla e dal sostituto Romano Gallo, hanno preso le mosse, sette anni fa, nel 2016. A smuovere le acque, alcune denunce provenienti da imprenditori della zona. Secondo la ricostruzione, purtroppo, caduti nella rete dell’usura e stremati dalle continue minacce commesse contro di loro dagli imputati.
Tristemente conosciuto il loro modus operandi caratterizzato, dopo una prima fase di corresponsione di prestiti in favore degli imprenditori in difficoltà economica con il pagamento, da parte di questi, di interessi ritenuti dall'accusa assolutamente sproporzionati rispetto al tasso legale, da una fase conclusiva tesa all’impossessamento delle attività economiche di loro proprietà tramite l’aumento continuo degli interessi, le violenze, le minacce di morte e l’utilizzo della forza intimidatrice del vincolo associativo. Tutto questo fino a quando le vittime non ce l’hanno fatta più e hanno deciso di ribellarsi a questa situazione infernale rivolgendosi alle forze dell’ordine e denunciando quanto stava avvenendo nei loro riguardi. Da qui una vasta e approfondita indagine che ha coinvolto polizia e carabinieri del territorio sotto la direzione della Ddda di Catanzaro la quale, anche avvalendosi delle più moderne tecnologie investigative, ha permesso di fare luce sull’organizzazione e su molteplici episodi di usura ed estorsione compiute dagli indagati e di ottenerne, dopo l’udienza preliminare celebrata presso il Giudice per le udienze preliminari di Catanzaro in cui, tramite gli avvocati Saverio De Bartolo e Albino Domanico sia le vittime sia l’associazione antiracket Lucio Ferrami si sono costituite parte civile, il rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Paola per l’udienza del 6 giugno prossimo.