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Scalea, discarica "abbandonata" di piano dell'acqua: il sindaco Perrotta risponde a Tansi - Video

Ieri, il rappresentate di Tesoro Calabria aveva riferito su un sopralluogo effettuato sul sito


Una foto del sito nel gennaio 2008


SCALEA – 18 feb. 22 - Carlo Tansi, presidente del movimento civico Tesoro Calabria, ha effettuato un sopralluogo nell’area della discarica, definita “abbandonata”, di Piano dell’Acqua a Scalea. Il sito, formato da tre “buche” è stato dismesso ormai da diversi anni, ma, in passato, è stato ampiamente sfruttato. E' ben noto l'episodio riferito alla cosiddetta “terza buca” che doveva servire i comuni della costa e che invece è arrivata a saturazione in pochissimo tempo. Per Carlo Tansi si tratta di una “bomba ecologica”, realizzata all’inizio degli anni 2000 in un'area dove sorgono alcune abitazioni e nei pressi di coltivazioni agricole e aziende agrituristiche.

LA REPLICA DEL SINDACO PERROTTA

Immediata la replica dell'amministrazione comunale di Scalea: “l’iter della bonifica prosegue”. Il sindaco Giacomo Perrotta afferma: «Comprendiamo la preoccupazione dei cittadini ma sulla questione della discarica di Piano dell’Acqua l‘amministrazione comunale è vigile». L'iter viene seguito dall'amministrazione comunale, secondo quanto sostiene il sindaco Perrotta: «Poco meno di un mese – afferma Perrotta - fa mi sono recato in Regione per chiedere lo stato del progetto di bonifica della discarica e l’iter sta proseguendo.Inoltre poche settimane dopo l’insediamento ho richiesto ed ottenuto un sopralluogo del direttore scientifico dell’Arpacal e del presidente i quali hanno sconsigliato i carotaggi onde evitare eventuali fuoriuscite di biogas ed esplosioni anche se la nostra amministrazione ha tutta l’intenzione di conoscere, nelle modalità che i tecnici riterranno più opportuni, cosa è stato interrato nella discarica. Politicamente – ha ribadito il sindaco Perrotta - rimane ferma l’intenzione di bonificare quella zona, quanto alla preoccupazione del dottor Tansi – ha concluso il sindaco di Scalea - lo ringrazio per l’interessamento e lo invito la prossima volta a confrontarsi con l’amministrazione o, qualora volesse, ad offrirci la sua consulenza piuttosto che alzare polveroni».



LA DISCARICA "RACCONTATA" DA TANSI

L'esponente di Tesoro Calabria, ieri,aveva rimesso sul tavolo vecchie questioni, già note ai tanti.

“Nella discarica – ricordava ieri Tansi - sono stati interrati per anni i rifiuti di 15 comuni dell'alto Tirreno cosentino e dalla Campania. Oggi la discarica versa in condizioni di abbandono e degrado e rappresenta una bomba ecologica, che può rappresentare la causa dell’elevata incidenza di tumori e leucemie nella popolazione di una vasta area dell’alto Tirreno cosentino”. Affermava ancora Tansi: “Questi rifiuti altamente tossici pertanto hanno interagito da oltre 20 anni e, nonostante la discarica sia stata dismessa, continuano a interagire con le sorgenti sottostanti, inquinando le falde acquifere. Falde che vengono usate per irrigare le coltivazioni di frutta e verdura vicinissime alla discarica e per dissetare gli animali degli allevamenti zona, i cui prodotti arrivano sulle tavole di molti abitanti dell’alto Tirreno cosentino”.

"LIQUIDI DI PERCOLATO NEL CANALE TIRELLO”

Sosteneva ieri il rappresentante del movimento “Tesoro Calabria”: “I liquidi altamente tossici che si formano per la decomposizione dei rifiuti della discarica (il cosiddetto “percolato”) vengono canalizzati nel canale Tirello, che sorge proprio in prossimità della discarica e che attraversa a cielo aperto tutta la città di Scalea”. Il sopralluogo dei giorni scorsi è stato effettuato insieme all'ex consigliere comunale, Vincenzo Mete, e a Enzo De Vito di Italia Nostra, “percorrendo una squallidissima strada sterrata, utilizzata come discarica abusiva, contornata da cumuli di rifiuti”.

LA RICHIESTA AL COMUNE DI SCALEA

La richiesta: “Noi del movimento civico Tesoro Calabria chiediamo al comune di Scalea perché non sono stati utilizzati i 3 milioni (circa) stanziati nel 2017 per la bonifica di quest’area e che fine abbiano fatto questi soldi. Qualche funzionario dell’Arpacal avrebbe affermato che la bonifica non si può fare “per il gas formatosi nella discarica a seguito della decomposizione dei rifiuti, che potrebbe fuoriuscire durante la realizzazione dei carotaggi (sondaggi) necessari per l’esplorazione del sottosuolo, in quanto propedeutici al progetto di bonifica”. Niente di più falso. In tutte le discariche del mondo da bonificare c’è la presenza di gas la cui interferenza con i carotaggi viene risolta agevolmente con opportuni sistemi. Noi di Tesoro Calabria chiediamo al sindaco di Scalea di fornirci tutti i documenti e i permessi che hanno consentito la realizzazione della discarica, lo smaltimento dei rifiuti all’interno di essa e i relativi permessi. Inoltre chiediamo al sindaco perché, a distanza di 5 anni, il comune non abbia ancora utilizzato quei 3 milioni di euro per la bonifica”.



IL VIDEO DELLA DISCARICA NEL 2008






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