Scalea: droga, armi e lesioni personali, metodo mafioso; 4 arresti dei carabinieri e della Dda
Quattro arresti fra Scalea, Cetraro e Ancona per un'associazione finalizzata al traffico di droga, con l'utilizzo di armi e lesioni personali; contestato il metodo mafioso; quattro arresti dei carabinieri e della Dda
Scalea, 22 novembre 2024 – Associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione di droga, armi comuni da sparo e lesioni personali: sono i reati contestati a quattro indagati finiti nella rete dei carabinieri della compagnia di Scalea questa mattina in una operazione svolta tra le città di Scalea, Cetraro e Ancona, 4 arresti.
Leggi anche: ➡️ ⏺️ Scalea, operazione antidroga, quattro arresti, i particolari
L'operazione è stata portata a termine dalle compagnie dei carabinieri competetnti per territorio con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. E' stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, nei confronti dei 4 indagati.
Indagini sul Tirreno cosentino
Il provvedimento cautelare emesso dal Gip, su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dalle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e condotte dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo e Giuseppe Regina, sviluppatesi attraverso attività tecniche e di tipo tradizionale.
Secondo le ipotesi investigative sarebbe stato operante a Scalea un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.
L'approvvigionamento della droga
Ricostruite dai carabinieri le modalità di azione per l’approvvigionamento, per eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine, per la gestione comune dei proventi, la disponibilità di basi logistiche per lo stoccaggio dello stupefacente, e le modalità di comunicazione.
Colpi di arma da fuoco per intimorire
Le investigazioni hanno permesso di ricostruire anche la dinamica di una azione ritorsiva. Rientra nelle indagini l’esplosione di un colpo di arma da fuoco, da parte di alcuni membri del sodalizio ai danni di una persona che aveva assunto un comportamento ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati. Da tale episodio è scaturita anche l’aggravante del metodo mafioso. Numerose le perquisizioni effettuate sui territori interessati.
IL SERVIZIO VIDEO
🔵 segui le notizie sul canale whatsapp di miocomune ➡️