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Scalea, fiume Lao e Aviosuperficie: richiesta di 2 milioni dall'iniziativa "Calamità naturali”

Due milioni di euro per la difesa delle sponde del fiume Lao a protezione dell'aeroporto. La giunta ha fatto richiesta di due milioni di euro dai contributi derivanti dall'otto per mille




SCALEA – 30 set. 21 - C'è anche il comune di Scalea fra gli enti in graduatoria per ottenere contributi derivanti dall'otto per mille. E' oggi l'ultima data utile per avviare l'iter per presentare istanze per la concessione di un contributo a valere sulla quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale per l’anno 2021 per le iniziative di conservazione di beni culturali. L'obiettivo dell'amministrazione Perrotta è puntato su un progetto per la realizzazione di opere a difesa delle sponde del fiume Lao e a protezione dell'aeroporto dell'alto Tirreno cosentino, per un importo complessivo di due milioni di euro. Per l'aviosuperficie, il sindaco Perrotta nell'ultima conferenza ha confermato l'idea di lavorare per l'attivazione dell'aeroporto che, come è noto, è stato realizzato negli anni passati con i fondi del cosiddetto “Patto territoriale” dei comuni dell'alto Tirreno cosentino.



Un'opera che, però, non è mai diventata operativa per una serie di vicende che in alcuni casi sono diventate anche oggetto di indagine della magistratura. Il comune di Scalea con un atto di giunta ha ufficializzato la partecipazione all’iniziativa “Calamità naturali”, inviando la domanda via Pec alla presidenza del consiglio. Gli elaborati relativi al progetto definitivo, si legge, “individuano compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare, redatti nelle opportune scale in modo da evidenziare le soluzioni architettoniche, delle superfici e delle opere da realizzare, nonché il computo metrico estimativo, e ritenuti gli stessi, meritevoli di approvazione”. Il fume Lao ha sempre rappresentato una spina nel fianco dell'aviosuperficie di Scalea. Sin dai primi colpi di pala meccanica gli oppositori dell'opera hanno contestato proprio la vicinanza fra la pista di decollo e atterraggio ed il corso d'acqua che, a dire il vero, nel corso degli anni non ha mai minacciato seriamente l'opera, anche in occasione di piene. C'è solo un caso in cui, diversi anni fa, una piena ha divelto parte delle opere a protezione. Il progetto specifico, se dovesse essere finanziato, servirebbe a rafforzare l'obiettivo di rendere funzionante l'infrastruttura sulla quale, in passato, avevano puntato molte attività turistiche della zona. L'aviosuperficie era vista di buon occhio anche dai comuni costieri della bassa Campania e dai comuni del versante centro tirrenico della Basilicata.



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