Scalea, il cetrarese Iannelli "Tavolone" torna in carcere

Scalea, torna in carcere il cetrarese Iannelli "Tavolone", deve scontare un residuo di pena di due anni, ordinanza eseguita dai carabinieri

Scalea, 19 luglio 2024 - Michele Iannelli, 49 anni, di Cetraro, conosciuto con il nome di “Tavolone” torna in carcere, deve scontare un residuo di pena, consegnato dai carabinieri di Scalea. Da quanto si è appreso, i carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo, hanno notificato gli atti al cetrarese che, a quanto pare, avrebbe da scontare in carcere un residuo di pena di due anni. Si tratterebbe di vari reati aggravati anche dal metodo mafioso.

Il percorso seguito da Iannelli

Il cetrarese ultimamente aveva ottenuto la proroga della detenzione domiciliare. In precedenza, il beneficio era stato concesso dal Tribunale di sorveglianza di Catanzaro. La concessione della misura alternativa alla detenzione in carcere, aveva una durata di sei mesi. Michele Iannelli, in pratica, avrebbe dovuto lasciare la sua abitazione per ritornare fra le mura del carcere a marzo. Il legale di fiducia del 49enne, il penalista avvocato Antonio Crusco, aveva chiesto ed ottenuto, con una articolata e dettagliata istanza, dall’ufficio di sorveglianza di Cosenza la prosecuzione della detenzione domiciliare disposta in via di urgenza.

Coinvolto in varie operazioni

Michele Iannelli era stato detenuto presso la casa circondariale di Paola e poi in quella di Catanzaro per il procedimento conosciuto come “Fabbrica della droga” per il quale era stato condannato alla pena di 14 anni. C'è da ricordare che Michele Iannelli è coinvolto anche nel procedimento denominato “Affari di famiglia” per il quale, invece, il Gip distrettuale di Catanzaro aveva disposto, in accoglimento della tesi dell’avvocato Antonio Crusco, ultimamente la scarcerazione senza alcun termine.

Nelle ultime ore i carabinieri hanno consegnato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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