Scalea, "Katarion" concluse le indagini. 48 indagati
L'avviso consegnato dalla Direzione distrettuale antimafia. 97 i capi di imputazione contestati
SCALEA - 18 giu. 21 - Sono 48 le persone indagate nell'operazione convenzionalmente denominata “Katarion” che si è svolta prevalentemente nell'area dell'alto Tirreno cosentino. É stato consegnato in queste ore l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, direzione distrettuale antimafia. Il documento, che si compone di ben 97 capi di imputazione contestati reca la firma del procuratore Nicola Gratteri, e dei sostituti Romano Gallo e Stefania Paparazzo, del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla. I fatti contestati sono diversi avvenuti a Praia a mare, nell'estate del 2010; a Scalea e luoghi limitrofi tra il maggio e il dicembre del 2009, ed anche nel 2008; a Belvedere Marittimo nel 2017; a Cetraro, tra il 2015 e 2016; a Diamante e Buonvicino, nel 2016 e nella primavera 2015. Le vicende sono collegate, come è noto, a presunte piazze di spaccio organizzate nell'area dell'alto Tirreno cosentino ed anche ad alcuni episodi di estorsione.
L'attività di indagine, curata dai carabinieri delle compagnie di Paola e Scalea e coordinata dai militari del comando provinciale di Cosenza, secondo quanto è stato riferito nel corso della conferenza stampa è partita dalla denuncia di una nonna. La situazione del nipote, assoggettato al consumo della droga, aveva indotto la donna a chiedere un intervento. L'attività di indagine si è conclusa con l'operazione dei carabinieri su tutto l'alto Tirreno cosentino, avvenuta il 10 marzo scorso. Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, 33 soggetti erano stati raggiunti da misura cautelare, indagati a vario titolo, dei reati di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco”, nell’ambito delle investigazioni relative ad un’organizzazione criminale operante, secondo gli investigatori, sotto l’egida della storica consorteria mafiosa “Muto” di Cetraro.
“E' stata accertata – avevano riferito nel cosro della conferenza stampa - una continua capacità di far fronte alle esigenze di droga grazie ad un broker operante nell’area della locride da dove arrivava la cocaina. La produzione di marijuana invece avveniva in maniera autonoma”. I comuni interessati, oltre a Cetraro, sono sul Tirreno cosentino, da Guardia Piemontese a Scalea, con punto di riferimento Cetraro. Le piazze di spaccio sono state individuate e smantellate a Cetraro, Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante, Buonvicino, Guardia Piemontese.
I dettagli dell’operazione verranno comunicati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00, presso il comando provinciale carabinieri Cosenza, alla presenza del Procuratore capo Nicola Gratteri, del Procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dei vertici del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza.