Scalea, l'amministrazione "chiarisce" sull'aviosuperficie: uno sguardo al passato
Il sindaco Perrotta con un lungo documento interviene sulla questione dell'aviosuperficie
SCALEA – 14 apr. 23 - “La delicata vicenda dell’aviosuperficie merita i dovuti chiarimenti ma preme sottolineare inizialmente che le tempistiche della comunicazione della Pubblica Amministrazione non seguono le medesime dinamiche di quelle social dove tutti parlano di tutto, anche senza cognizione di causa”. E' quanto si legge in una lunga nota, nella quale l'amministrazione comunale di Scalea rende noti i “chiarimenti”, ovviamente, dal punto di vista del gruppo che guida l'attuale amministrazione. Non c'è dubbio che la situazione è contorta. Secondo quanto scrive l'amministrazione comunale, nella nota diffusa, “la gestione dell’aviosuperficie viene affidata con delibera di Giunta n. 59 del 09.03.2006 nella quale si legge testualmente che “si è stabilito di procedere alla stesura di un bando-manifestazione di interesse per la ricerca del socio privato cui assegnare le quote del 70% di detta costituenda società di gestione”. L’esecutivo dell’epoca, per come si evince dalla medesima delibera, aveva ricevuto il 02.11.2005 dalla Società Idroscalo Turistico una richiesta di concessione d’uso dell’area adibita ad aviosuperficie a seguito della quale la giunta comunale ha ritenuto opportuno procedere alla attivazione dell’aviosuperficie, ponendola in esercizio provvisorio ed in via sperimentale a titolo gratuito per dodici mesi.
Quindi nel 2006, in attesa di procedere ad un bando, la Giunta di allora affida l’esercizio provvisorio per un anno alla società Idroscalo Turistico che ne aveva richiesto la concessione d’uso qualche mese prima. Il 05.04.2006 – si legge ancora nella ricostruzione fatta dall'amministrazione comunale - viene sottoscritta apposita convenzione dove si specifica la concessione “potrà essere rinnovata e/o prorogata con atto espresso del comune di Scalea e che le spese per la fornitura dell’energia elettrica e quelle relative ai tributi comunali sono a carico del concessionario (Società Idroscalo Turistico)”.
La società Idroscalo Turistico ottiene un’unica proroga fino al 31 dicembre 2008 ma forse non tutti sanno – si legge nella nota dell'amministrazione comunale di Scalea - che dopo quella data non vi è alcuna altra proroga per la gestione dell’aviosuperficie. Siamo di fronte ad un esercizio provvisorio di 14 anni senza alcun atto di proroga”. Si legge ancora: “Tale paradossale situazione è confermata dalla stessa società che sollecita con apposite note al Comune di Scalea in data 10.11.2008, 22.12.2008, 26.02.2009, 15.07.2011, 27.11.2011 il rilascio di autorizzazione ma nessuna proroga interviene. In assenza di proroga nessuna amministrazione, se non quella attuale, si è preoccupata di domandarsi a che titolo l’aviosuperficie è stata gestita”.
LA “SCADENZA” ENAC
La nota dell'amministrazione spiega: “Appurata la situazione descritta, e dopo aver verificato che sul sito Enac la scadenza di disponibilità dell’area era indicata come “indefinita”, l’attuale amministrazione in data 14.02.2023, per il tramite del responsabile settore patrimonio l’ufficio tecnico del Comune di Scalea, ha necessariamente reso edotta l’Enac che la concessione è scaduta nel 2008 e, in data 22.02.2023 il responsabile settore patrimonio ha posto il seguente quesito ad Enac, quali attività debbano ritenersi consentite al soggetto indicato come gestore sul sito Enac?”. L'ente dell'aviazione civile ha risposto il 07.03.2023. Dal comune spiegano che nella nota si precisa testualmente che: “non essendo in possesso di valida concessione dell’area, il sig. Alberto Ortolani non ha titolo per operare come gestore dell’aviosuperficie; che l’aviosuperficie può essere utilizzata come aviosuperficie occasionale.”.
LE CONCLUSIONI DELL'AMMINISTRAZIONE
“Il sindaco, l’amministrazione comunale ed i funzionari dell’ente – si legge nella nota - pertanto non hanno revocato alcuna licenza, né tantomeno hanno chiuso l’aviosuperficie, per come si vuole dolosamente ed in mala fede far credere, bensì semplicemente è stata verificata la sussistenza dei presupposti di legge per la gestione della struttura, presupposti che, dagli atti in possesso della pubblica amministrazione non esistono da oltre 15 anni. La colpa di questa Amministrazione è quindi quella di aver interloquito con l'Enac in presenza di una gestione non autorizzata? Siamo certi e fiduciosi che la stragrande maggioranza dei cittadini di Scalea non è d’accordo a che una struttura pubblica sia gestita senza autorizzazioni ma si aspetta il doveroso rispetto delle regole, soprattutto da chi ha in affidamento un bene della comunità”.