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Scalea, la "telenovela" della piscina "distrutta" botta e risposta fra Aias e sindaco Perrotta

Prosegue la "telenovela" della piscina di Scalea distrutta da una tromba d'aria nell'ormai lontano 2013, si registra un botta e risposta fra Arci responsabile Aias ed il sindaco Perrotta



Prosegue la "telenovela" della piscina distrutta da una tromba d'aria nell'ormai lontano 2013, si registra un botta e risposta fra Arci responsabile Aias ed il sindaco Perrotta

Scalea, 5 luglio 2024 – La lunga “telenovela” della piscina di Scalea distrutta nel settembre del 2013 da una tromba d'aria va ancora avanti inesorabilmente. Sulla vicenda è ancora aperto un contenzioso. La struttura, venne distrutta da un'improvvisa tromba d'aria che raggiunse la costa e colpì, quasi come un bersaglio predestinato, la piscina coperta proseguendo anche il devastante percorso verso monte creando ancora qualche danno di minore entità. Oggi, è un'area desolata, visibile, purtroppo dalla strada statale 18, e ormai preda di vandali che l'hanno svuotata di tutto ciò che rimaneva, ancora oggetto di attenzione di gruppi Rom che sfruttano la fonte d'acqua ancora attiva all'esterno del perimetro.


L'intervento di Arci dell'Aias

La gestione precedente della struttura, l'Aias, che fa riferimento a Maurizio Arci e che è ancora coinvolta nelle questioni di giustizia civile, torna a farsi sentire. Forse perchè l'amministrazione comunale del sindaco Perrotta, recentemente, ha espresso la volontà di ricostruire la piscina e di renderla funzionante.

“Ancora una volta mi trovo a dover puntare il dito contro il sindaco di Scalea – dichiara Antonio, Maurizio Arci responsabile dell'Aias – e a ribadire sdegno e malcontento nei confronti di politiche di malgoverno che anziché favorire la ripresa economica del territorio, la ostacolano. Dal settembre 2013, malgrado la buona volontà dimostrata dall’Aias – spiega - nessun accordo si è reso possibile con l’amministrazione di Scalea per risolvere la vicenda giudiziaria che ancora oggi, dopo ben 11 anni, ci vede contrapposti in un estenuante processo civile che di “civile” ha ben poco, a partire dalla durata, e la cui prosecuzione davanti al tribunale di Paola è fissata per il prossimo 3 ottobre”.


Non si trova l'accordo

Evidentemente, l'amministrazione comunale ha ben altri progetti. Nel frattempo, la struttura è stata inghiottita dal degrado. “Non mi sono mai sottratto alle richieste di incontro del sindaco Perrotta – afferma Antonio, Maurizio Arci – pur di addivenire ad un comune accordo, eventualmente anche attraverso la richiesta di un parere congiunto “pro veritate” affidato a professionisti di fiducia dell’amministrazione comunale, ad integrazione delle consulenze tecniche d’ufficio disposte dai giudici in corso di giudizio”. Ci sono ancora pareri discordanti in merito alle perizie tecniche. L'evento meteorologico di grande portata sembra essere una delle condizioni, ma ancora, a livello civile, si dibatte sulle cause del crollo. Ma si tratta di questioni ancora in fase di giudizio. Dal punto di vista politico afferma Arci: “Malgrado in occasione della campagna elettorale del 2020 il sindaco Perrotta avesse affermato con enfasi, pubblicamente, la volontà di ricercare una soluzione concordata con l’Aias, che restituisse al territorio e agli oltre 1000 frequentatori, di cui 100 piccoli disabili, della struttura la possibilità di continuare a praticare attività ludiche, sportive e riabilitative, tale dichiarazione d’intenti non ha avuto alcun seguito, in quanto alle proposte dettagliate e concretamente operative prospettate dall’Aias l’amministrazione comunale non ha dato alcun concreto riscontro, neanche di mera cortesia”.


Il commento "Politico"

Il commento “politico” di Arci: “Questa interminabile vicenda non fa che acuire il rammarico per lo spreco di fondi pubblici: si preferisce impiegare ingenti risorse economiche per affidare incarichi difensivi ad illustri legali del Foro romano, piuttosto che utilizzare quei fondi per ripristinare un importante polo sportivo, che avrebbe ridato lustro al territorio e offerto servizi utili e preziosi ai cittadini, specie a quelli meno fortunati di noi”. E infine: “Oggi l’Aias non può far altro che constatare con amarezza e sconforto la latitanza della politica delle idee, dei progetti e del fare di cui la nostra regione avrebbe disperato bisogno, un territorio orfano per lo più di servizi essenziali, la piscina di Scalea lo era diventato”.


La replica del sindaco Perrotta

Il sindaco Giacomo Perrotta ha diffuso una replica alle dichiarazioni di Arci sulla vicenda della piscina comunale. “Con riferimento alla questione della piscina comunale, come sindaco e insieme a tutta l'amministrazione – scrive Giacomo Perrotta - mi vedo costretto per l'ennesima volta a difendere gli interessi della mia cittadinanza contro le notizie tendenziose e le pretese utilitaristiche di soggetti che occupano beni della comunità da svariati anni.

La mia intenzione è utilizzare i beni per interessi comuni”. Il riferimento del sindaco Perrotta è certamente alla piscina comunale, ma come è noto, c'è stato anche un intervento relativo alla gestione dell'aviosuperficie e di altre strutture comunali. E, infatti, Perrotta afferma: “Nessuno mi convincerà che i beni del comune di Scalea non appartengono ai miei cittadini, e ad essi vanno restituiti. Per tale motivo, insieme all'amministrazione che rappresento, ho deciso di mettere mano allo sgombero e ricostruzione di quello che ormai da troppo tempo e un simbolo di degrado della città, per realizzare un impiantistica sportiva all'avanguardia per i nostri giovani. Con buona pace di chi continua a fare disinformazione, la decisione del tribunale amministrativo è meramente interlocutoria e confidiamo che la giustizia coglierà la piena legittimità del provvedimento adottato a tutela del pubblico interesse”.


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