Scalea, operazione "Frontiera": evade dai domiciliari, assolto
Il tribunale ha assolto un uomo indagato nell'operazione Frontiera. La Dda aveva chiesto l'aggravamento della misura cautelare. Il tribunale ha accolto la tesi dell'avvocato penalista Antonio Crusco
SCALEA – 8 lug. 21 - Il tribunale di Paola, in composizione monocratica, presidente Federica Altamura, ha assolto un uomo di Scalea, F.G., accusato del reato di evasione. A complicare la vicenda, è il fatto che la misura restrittiva è stata imposta nell'ambito della ben nota operazione denominata “Frontiera”. L’uomo di Scalea, assistito dall'avvocato penalista Antonio Crusco, è accusato di far parte di una associazione finalizzata allo spaccio di cocaina in Scalea. Inizialmente è stato raggiunto dalla misura cautelare restrittiva in carcere. Successivamente è stata sostituita la misura carceraria con quella degli arresti domiciliari. I carabinieri della compagnia di Scalea, hanno sorpreso l'uomo l’uomo fuori dalla sua abitazione e lo hanno arrestato. Il giudice del tribunale di Paola lo ha subito rimesso in libertà, rigettando la richiesta della procura di applicazione della misura cautelare.
Gli atti sono stati successivamente inviati alla corte di Appello di Catanzaro in quanto l'operazione Frontiera, in base alle fasi del processo, è nella cognizione del tribunale catanzarese. La Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, procura competente a perseguire penalmente i soggetti imputati nel processo Frontiera, ha fatto richiesta di aggravamento della misura degli arresti domiciliari, proprio in riferimento all’episodio della contestata evasione. E' giunta la richiesta della misura carceraria per l'indagato, non accolta dalla corte d'Appello. Nel frattempo, quindi, l’uomo di Scalea, F.G., nell’ambito della operazione Frontiera, oltre ad essere stato in precedenza autorizzato ad allontanarsi dalla sua abitazione per due giorni, ha ottenuto un ulteriore permesso ad allontanarsi tutti i giorni della settimana per andare a lavorare. Davanti, al Tribunale di Paola, però, il processo per evasione ha compiuto il suo iter. La Procura di Paola, infatti, ha sostento la grave accusa di evasione ed ha chiesto per F.G., la condanna alla pena della reclusione. Ieri, il tribunale di Paola, Federica Altamura, in totale accoglimento della tesi di diritto penale proposta dal difensore dell’uomo di Scalea, l’avvocato penalista Antonio Crusco, ha posto fine alla vicenda assolvendo l’imputato dalla accusa di evasione.