Scalea, traffico di cocaina: 8 arresti. Due calabresi e sei campani
Aggiornamento: 21 giu 2023
Scalea, traffico di cocaina: 8 arresti. L'attività della Guardia di finanza tra Scalea e la Campania. Uno aveva l'obbligo di dimora al "Parco Roma"
SCALEA – 14 giu. 23 - Un carico di 20 chilogrammi di cocaina proveniente dal territorio calabrese. Tra Scalea e la Campania il traffico: due sono calabresi. E' finito in carcere, insieme ad altri Domenico Tamarisco, alias “Nardiello”, 49 anni, sospettato di ricoprire un ruolo apicale nell'ambito della criminalità organizzata dell'agro-nocerino sarnese, all'epoca dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di Scalea, presso il complesso residenziale denominato "Parco Roma", nella zona conosciuta come “Petrosa”.
8 ARRESTI PER IL TRAFFICO DI COCAINA, SCALEA - CAMPANIA
Coinvolti anche i calabresi: Gianluca Rovito, 51 anni; Pietro Santagada 28 anni. Ieri mattina, i finanzieri dei comandi Provinciali di Salerno e di Napoli hanno dato esecuzione all''ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal Gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, nei confronti di 8 soggetti, di cui 6 in carcere e 2 ai domiciliari, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri correlati. Insieme a Domenico Tamarisco, “Nardiello”, sono finiti in carcere, per la cronaca: Patrizio Fiume, 41 anni; Luigi Vicidomini, 38 anni; Salvatore Maiorino, 34 anni; Gianluca Rovito, 51 anni; Pietro Santagada 28 anni. Ai domiciliari: Daniela Ienaro, 32 anni, ed Enrico Uda, 51 anni.
SCALEA, TRAFFICO DI COCAINA: 8 ARRESTI. L'INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA
L'indagine della Guardia di finanza trae origine dalle risultanze acquisite nell'ambito di una più ampia ed articolata attività di polizia giudiziaria, concernente alcuni eventi delittuosi avvenuti nel comune di Nocera Inferiore, con particolare riferimento all'esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro l'abitazione del figlio di un soggetto sospettato di ricoprire un ruolo apicale nell'ambito della criminalità organizzata dell'agro-nocerino sarnese, all'epoca dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora nel comune di Scalea, presso il complesso residenziale denominato "Parco Roma".
Le attività di indagine, svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno consentito di ipotizzare l'esistenza di un gruppo delinquenziale, dedito alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, capeggiato da Domenico Tamarisco, alias "Nardiello", con precedenti specifici e sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nel comune di Scalea.
I LEGAMI CON IL CLAN DI TORRE ANNUNZIATA
Secondo la prospettazione accusatoria, formulata allo stato delle indagini e condivisa dal Gip, l'indagato oplontino si sarebbe posto quale elemento di collegamento tra soggetti riferibili a clan di Torre Annunziata ed altri affiliati a cosche calabresi operanti nel reggino, con lo scopo di reperire ingenti partite di cocaina, a prezzi di "favore", da trasferire in Campania. Una conferma della presenza di un traffico di stupefacenti anche nell'asse calabro-campano.
In particolare, Tamarisco, nonostante la misura di prevenzione personale, si sarebbe servito di sodali calabresi conosciuti durante la sua permanenza a Scalea, in modo particolare di Gianluca Rovito e Pietro Santagada, per essere scortato a summit organizzati in Campania, con esponenti della criminalità dell'agro-nocerino, oplontini e partenopei, con i quali avrebbe intrattenuto illeciti affari.
I COMPITI RIPARTITI PER IL TRASFERIMENTO DELLA COCAINA
Sempre secondo l'ipotesi accusatoria, da riscontrarsi nel prosieguo delle indagini e dell'eventuale giudizio, la struttura del gruppo criminale avrebbe previsto un'articolata e rigida ripartizione di compiti tra i partecipanti, tra i quali Domenico Tamarisco avrebbe ricoperto una posizione di vertice e di coordinamento dell'attività dei sodali, occupandosi dell'approvvigionamento della droga, mentre i calabresi Rovito e Santagada ed il nocerino Maiorino si sarebbero occupati del trasferimento dello stupefacente dalla Calabria al territorio campano.
A GENNAIO I CONTROLLI ED IL RECUPERO DI SEI PANETTI DI COCAINA
A riscontro degli ipotizzati illeciti trasferimenti di stupefacente, le Fiamme Gialle del Nucleo di Salerno, unitamente a quelle del Nucleo di Napoli, il 13 gennaio 2022, avevano sottoposto a controllo un'autovettura, procedendo al sequestro di sei panetti di cocaina, per un peso complessivo, al lordo del confezionamento, di oltre sette chilogrammi, abilmente occultati all'interno di vani situati nel bagagliaio e sotto il cruscotto.
Lo stupefacente, dal valore di mercato di oltre 4 milioni di euro, sarebbe stato destinato, secondo quanto ritenuto dagli inquirenti, ad esponenti della criminalità organizzata dell'area oplontina e dell'agro-nocerino. Tra le contestazioni mosse a Tamarisco vi è quella relativa all'acquisto di un carico di 20 chilogrammi di cocaina provenienti dal territorio calabrese.