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Scalea va alle elezioni con facce nuove: sarà una macchina teleguidata?

Aggiornamento: 4 set 2020

I futuri amministratori, in gran parte nuovi alla politica, dovranno essere in grado di realizzare i progetti e portarli a termine



SCALEA – 25 ago. 20 - Le prime considerazioni sulle tre liste presentate per le prossime amministrative di Scalea, da parte dei cittadini, sono di stupore. Le manovre dei giorni precedenti sono state condotte da chi ha più esperienza in politica, su questo non c'è dubbio. Ma poi il risultato, stranamente, è stata la formazione di tre gruppi con “facce nuove” pronte a governare una città dove i problemi non sono pochi e dove, forse, un po' di esperienza non guasta. In alcune liste, più di altre, dietro ai candidati giovani ci sono padri, mariti, suoceri che, invece, ben conoscono il funzionamento della macchina amministrativa. La prossima amministrazione, si chiedono in molti, sarà una “macchina teleguidata”?

O i giovani saranno in grado di formarsi velocemente e di manovrare da soli il difficile transatlantico amministrativo? Insomma, c'è chi sostiene a pieno titolo che la battaglia elettorale si gioca dietro le quinte. L'appoggio esterno alle varie liste sarà fondamentale per raggiungere il traguardo. L'idea è che le menti “giovani” potrebbero contribuire a svecchiare la macchina amministrativa e ad apportare nuove idee. Poi, i futuri amministratori dovranno anche essere in grado di realizzare i progetti, portarli a termine e renderli funzionali alla comunità. Un compito difficile che, si spera, nell'entusiasmo di avviare questa nuova esperienza, sia ben chiaro a chi si è messo in gioco, altrimenti si rischia di fare marcia indietro e di sprofondare nel nulla. Non bisogna dimenticare che la città turistica soffre, ormai da anni, di un'amministrazione di tipo istituzionale, per i numerosi commissariamenti. Nessun progetto, nessuna idea, solo uno stabile e monotono ripetersi di atti dovuti che si traducono in quella che viene definita “ordinaria amministrazione”.



Qualcosa di piatto e informe che non fa pensare ad una città protesa verso il futuro con idee che possano stravolgere il futuro di tanti cittadini che, invece, si dicono rassegnati a vivere in un posto dove è difficile ipotizzare cambiamenti. Eppure basta spulciare i programmi per capire che le intenzioni sono diverse. Orrico e la sua squadra di “Scalea bene comune” presenta il programma come la “sintesi di una volontà concreta proiettata verso il cambiamento. I punti- scrive – sono una parte di un vasto programma amministrativo trasparente ispirato alla risoluzione dei numerosi problemi della città”. E Giacomo Perrotta, con Scalea Europea, ritiene che il progetto debba partire da alcuni punti fermi. “Visualizzare il traguardo – scrive – è la condizione iniziale per mettere in campo le azioni finalizzate a raggiungere l'obiettivo”. E Angelo Paravati ed il suo gruppo di “Per Scalea” parlano addirittura di “riscatto”. “Scalea – scrive – avrà l'opportunità di lasciarsi alle spalle un periodo difficile e puntare diritto a riconquistare il naturale posto di paese capofila del Tirreno cosentino”.

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