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Sequestro di beni per circa un milione alla cosca Piromalli

Attività dei carabinieri del Ros a Milano e Reggio Calabria nei confronti di Antonio Piromalli, 50 anni



REGGIO CALABRIA – 9 mar. 22 - I Carabinieri del Ros, coadiuvati dai colleghi dei comandi provinciali di Reggio Calabria e Milano, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro beni emesso dal tribunale, sezione misure di prevenzione, di Reggio Calabria su proposta della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria nei confronti di Antonio Piromalli, 50 anni.

L’attività condotta dal Ros trae origine nell’operazione denominata “Provvidenza”, conclusa nel 2017 ed a seguito della quale Piromalli ha riportato una condanna in appello a 19 anni e 4 mesi di reclusione (per la quale è ricorrente in Cassazione) in quanto ritenuto responsabile di associazione mafiosa, riciclaggio, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata.


Le indagini patrimoniali hanno portato a ritenere che vi sia il presunto controllo esercitato dalla cosca Piromalli di parte della filiera commerciale agricola reggina, condizionata tramite un consorzio colpito dal provvedimento ablativo, attraverso il quale ingenti quantitativi di agrumi venivano inviati verso il mercato ortofrutticolo di Milano per la successiva vendita.

Analogamente si presume sia confermata, sempre allo stato degli atti, l’operatività della cosca Piromalli all’interno del mercato ortofrutticolo di Milano dove è stata censita la riconducibilità all’organizzazione mafiosa di un’impresa (parimenti sottoposta a sequestro) che gestisce un posteggio di rivendita all’ingrosso di frutta e verdura.

Tale impresa, da quanto emerso dalle risultanze investigative e processuali è stata, inoltre, impiegata da Antonio Piromalli, a prezzi e condizioni da lui stesso decisi, per commercializzare una partita di agrumi di scarsa qualità che non era stata accettata da nuovi clienti dell’Est Europa.


Nell’hinterland milanese è stata inoltre individuata un’impresa di import-export formalmente di proprietà di una società avente sede negli Stati Uniti d’America e risultata invece riconducibile direttamente ad Antonio Piromalli.

Quest’ultima impresa, la cui branch italiana è stata colpita dal decreto di sequestro, era stata in particolare utilizzata, insieme ad altre società operative nel territorio statunitense, per perpetrare una frode alimentare in danno di società americane che operano nel settore della grande distribuzione, attività illecita questa che avrebbe permesso alla cosca, secondo le risultanze allo stato degli accertamenti a fondamento del provvedimento in esecuzione, di realizzare un guadagno complessivo compreso tra i 1,5 ed i 2 milioni di euro. I beni sequestrati, che hanno un valore complessivo pari a circa 1.000.000 di euro, sono localizzati nelle province di Reggio Calabria e Milano e sono costituiti da 3 complessi aziendali e varie disponibilità finanziarie.



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