Soccorso un giovane colto da infarto: proposta l'onorificenza per l'infermiera di Orsomarso
Aggiornamento: 28 mar
Francesca Taddio, di Orsomarso e Simone Oliva di Castellammare hanno soccorso un giovane colto da infarto sulla metro a Milano: dal Tirreno c'è chi propone l'onorificenza per l'infermiera
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Orsomarso, 27 marzo 2024 – Lei di Orsomarso, Francesca Taddio, lui, Simone Oliva, campano di Castellamare di Stabia, hanno soccorso e salvato la vita ad un ragazzo di colore colto da infarto sulla metropolitana a Milano, adesso, da Orsomarso, c'è chi chiede che la storia a lieto fine venga portata all'attenzione del Capo dello Stato e che venga tributata una onorificenza per il gesto compiuto dall'infermiera e dal collega . È Domenico Forestieri, dal centro montano dell'alto Tirreno cosentino, a scrivere una lettera alla deputata Simona Loizzo.
“Gentilissima onorevole – scrive Forestieri - qualche giorno addietro nella metropolitana milanese, una figlia, infermiera professionale, del comune di Orsomarso, insieme al fidanzato hanno salvato un uomo colto improvvisamente da malore. Un salvataggio "eroico-professionale" di questo genere – scrive Forestieri da Orsomarso all'on. Loizzo - non può non essere portato all'attenzione del Capo dello Stato. Conoscendo la vostra sensibilità e l'impegno politico giornaliero, anche perché siete un medico di professione, mi rivolgo a voi, affinché tramite la vostra persona facciate giungere all'emerito Presidente, simile, grande, importante fatto. Una giovane che difronte ai tanti presenti non ha esitato a cimentarsi per salvare la vita ad un essere umano. Un esempio che altri giovani, come la nostra infermiera, devono necessariamente conoscere”.
Nella serata di mercoledì 20 marzo, intono alle 23:15, i due infermieri, dipendenti in due diversi ospedali di Milano, di rientro dai rispettivi turni di lavoro, hanno soccorso un ragazzo di colore alla fermata M2 di Lambrate, direzione Gessate. Le manovre praticate hanno rianimato e salvato la vita al giovane. L'intervento di Francesca Taddio e di Simone Oliva è stato immediato proprio quando il giovane si è accasciato a terra. «Abbiamo notato – ha raccontato Francesca Taddio – che il ragazzo si accasciava all’interno dell’abitacolo della metro in arresto cardiaco, con assenza di polso e respiro. Abbiamo valutato segni e sintomi evidenti. Immediatamente abbiamo proceduto a praticare il massaggio cardiaco, ottenendo in pochi minuti un risultato insperato: il ragazzo ha ripreso conoscenza, è ritornata l’attività respiratoria con ripresa di polso inizialmente flebile e poi tachicardico, ma apparentemente in ritmo. Abbiamo completato immediatamente l’intervento avvisando i soccorsi e attendendo il loro arrivo fino a completamento dell’operazione di soccorso. Nel frattempo abbiamo monitorato il ragazzo. Non c’è stato bisogno di utilizzare il defibrillatore».
«Quello che mi porto davvero dentro di questo episodio – ha raccontato Simone Oliva - è quell'esatto momento: l'istante in cui il ragazzo, dopo circa nove o dieci compressioni, è letteralmente tornato a vivere riprendendo fiato con un grosso respiro». Francesca Taddio è una di quelle giovani ragazze che non lascia la professione alla fine del turno di lavoro: «Il nostro è un mestiere qualificato e che comporta grandi responsabilità, tuttavia spesso veniamo trattati senza rispetto. Spero almeno che questa vicenda aiuti a far capire l'importanza delle manovre di primo soccorso: sarebbe utile che tutti sapessimo riconoscere un arresto cardiaco, perché a chiunque può capitare di trovarsi in situazioni del genere».