Sparatoria a Diamante, resta in carcere anche il terzo fratello
Aggiornamento: 11 mar 2022
Mattia De Rose è assistito dall'avvocato Cristian Cristiano. Il Gip di Cosenza si è dichiarato incompetente e ha inviato gli atti alla Procura di Paola
DIAMANTE – 9 feb. 22 - Si è svolto ieri a Cosenza l'interrogatorio di Mattia De Rose, il 28enne di Diamante, che è indagato per la sparatoria al bar pasticceria Perugino sul lungomare del centro tirrenico. Mattia de Rose, assistito dall'avvocato di fiducia Cristian Cristiano, è comparso davanti al Gip del Tribunale di Cosenza, Piero Santese. La posizione è diversa, rispetto ai due fratelli, Massimo e Alessandro, in quanto Mattia De Rose, quando il cerchio si è stretto attorno a lui, successivamente alla sparatoria di venerdì sera, si è presentato spontaneamente ai carabinieri di Cosenza e quindi è stato associato al carcere della città dei Bruzi. Mattia De Rose, ieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere, come era prevedibile.
La posizione del 28enne è quella che apparirebbe come la più complicata visto che c'è il forte sospetto che sia stato proprio lui a premere il grilletto della pistola e a ferire Stefano e Gianluca Perugino, il primo in maniera più grave, visto che risulta ancora ricoverato all'Annunziata di Cosenza; il secondo di striscio al torace e al mento. Da quanto si è appreso c'è stata un'interlocuzione fra l'avvocato di fiducia dell'indagato, Cristian Cristiano, ed il Gip Santese sull'utilizzabilità delle dichiarazioni rese dal fratello di Mattia, Massimo De Rose. Quest'ultimo lunedì davanti al Gip di Paola, Elia, ha reso delle dichiarazioni spontanee su quanto sarebbe accaduto nella serata di venerdì ed ha raccontato che sarebbe stato colpito da una coltellata, sferrata dal figlio del proprietario del bar pasticceria.
Il coltello con la lama rotta sarebbe stato posto sotto sequestro dai carabinieri nella stessa serata della sparatoria. Il Gip Santese, al termine dell'interrogatorio di garanzia ha convalidato il fermo di Mattia De Rose che resta in carcere a Cosenza. Lo stesso Gip si è poi dichiarato incompetente territorialmente ed ha inviato gli atti al Tribunale di Paola. Il Gip Elia nel termine dei prossimi venti giorni dovrà emettere una nuova ordinanza. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo, con i colleghi della stazione di Diamante hanno portato, come è noto, nella stessa serata di venerdì all'individuazione dei presunti responsabili e alla ricostruzione di quanto accaduto nell'attività commerciale, venerdì sera. I tre fratelli sarebbero piombati con l'auto sulla pedana all'esterno del bar pasticceria. E da lì sarebbe nata la discussione all'interno dell'attività commerciale, alla quale avrebbero assistito anche alcuni dipendenti, con l'esplosione di almeno cinque colpi di arma da fuoco, uno ha centrato Stefano Perugino alla spalla, l'altro ha colpito al mento il figlio Gianluca che è stato preso di striscio anche al torace. Anche per gli altri due fratelli, il Gip Elia, al termine dell'interrogatorio di garanzia di lunedì, ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere.