Sparatoria alla pasticceria Perugino a Diamante, in appello chiesti 12 anni per i tre imputati
La conferma della sentenza di I grado, in corte d'Appello a Catanzaro chiesti 12 anni per i tre imputati, i fratelli De Rose, coinvolti nella sparatoria alla pasticceria Perugino di Diamante
Diamante, 13 novembre 2024 – Duplice tentato omicidio per la sparatoria alla pasticceria Perugino a Diamante, in appello il procuratore generale d'udienza ha formulato le richieste di pena per i tre imputati, uniformandosi alle scelte fatte in primo grado dal tribunale di Paola lo scorso 19 gennaio, chiesti 12 anni di reclusione per i tre imputati. Raffaela Sforza, al termine della requisitoria ha chiesto, così come hanno fatto i rappresentanti di parte civile, la conferma della condanna a dodici anni di reclusione per i tre fratelli: Massimo De Rose, 32 anni, Alessandro De Rose, 36 anni, e Mattia De Rose, 29 anni, tutti di Diamante.
La sparatoria al bar Perugino
I fatti riguardano la sparatoria avvenuta al bar Perugino di Diamante, sul lungomare del centro balneare del Tirreno cosentino nella serata del 4 febbraio 2022. Durante le udienze era stata avanzata anche l'ipotesi di arrivare ad un concordato di pena ma, a quanto pare, le successive valutazioni hanno indotto la difesa ad escludere questa alternativa che forse non si sarebbe rivelata un beneficio per gli imputati. Si ipotizza invece un eventuale percorso di giustizia riparativa. Come si ricorderà, in primo grado il collegio giudicante aveva anche previsto un risarcimento danni, in separata sede, da riconoscere alle parti civili, compreso il comune di Diamante che, per volontà dell'amministrazione dell'ex sindaco Ernesto Magorno si era costituita al processo, lanciando un segnale chiaro.
Gli avvocati
Le persone offese, Stefano e Gianluca Perugino, sono assistite dagli avvocati di fiducia Francesco Liserre e Luigi Crusco; il comune di Diamante, parte civile, è difeso dall'avvocato Giuseppe Marchese. Gli imputati, sono difesi dagli avvocati Cristian Cristiano, Francesco Santelli e Antonio Crusco. Intorno alle 20.15 di quel 4 febbraio 2022, un'automobile si era fermata sul lungomare di Diamante, in pieno centro. All'interno del locale sarebbe avvenuta la discussione fra i tre fratelli De Rose ed il titolare dell'attività commerciale, Stefano Perugino, 62 anni, originario della Campania. I colpi di arma da fuoco, esplosi dopo una animata discussione raggiunsero Stefano Perugino ad una spalla e al torace, ed il figlio Gianluca, di striscio.
La sentenza a dicembre
Nel prossimo mese di dicembre il processo si avvierà alla conclusione con le repliche dei difensori e con l'eventuale sentenza. Le indagini, coordinate dal capitano Andrea D'Angelo e dal capitano Giuseppe Regina avevano subito puntato a congelare gli elementi utili a ricostruire la vicenda che è apparsa tutto sommata chiara. Quella notte, tra il 4 ed 5 febbraio 2022, Diamante venne praticamente circondata dai carabinieri della Compagnia di Scalea, del nucleo operativo e radiomobile e della stazione, coordinati dal maresciallo maggiore, Danilo Guidi. Anche i locali della pasticceria in cui avvenne la sparatoria vennero ispezionati palmo a palmo per poter recuperare tutti gli elementi, rilevati anche dai Ris dell'Arma.
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