Spazzatura a peso d'oro: lievita nei mesi estivi
Il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, dimostra, carte alla mano, quanto costa lo smaltimento dei rifiuti. E a pagare sono i cittadini
SANTA MARIA DEL CEDRO – 12 lug. 21 - Cosa c'è dietro ogni busta di spazzatura che i cittadini lasciano nei contenitori. Una serie di balzelli che elevano il costo dello smaltimento a peso d'oro. E, naturalmente, chi paga queste somme sono gli stessi cittadini che, però, di contro, non sempre ricevono un impeccabile servizio. Anzi, nel periodo estivo, spesso e volentieri devono convivere con cumuli di spazzatura che non sono certo una bella vista nelle località turistiche e anche nei favolosi “borghi” dell'entroterra. Cosa c'è dietro ogni busta di spazzatura, lo ha spiegato il sindaco di Santa Maria del Cedro, che, lo ricordiamo, ha invitato i suoi colleghi a organizzare una protesta eclatante davanti alla Regione Calabria, per chiedere un'inversione di rotta; una presa di coscienza; maggior programmazione, prima di arrivare ad “emergenze” che danneggiano gli stessi comuni e i cittadini che vivono con “l'industria” turistica.
Nel contratto stipulato tra il comune di Santa Maria del Cedro e Calabria Maceri, sono indicati i prezzi di conferimento dei rifiuti, che valgono per tutti. Il conferimento degli scarti di lavorazione, sarebbe dovuto costare, 170 euro a tonnellata, oltre Iva; 118 euro, oltre Iva a tonnellata per la frazione organica; 34,90 per gli sfalci e le potature. Ma, come fa notare Vetere, visto che le discariche sono chiuse, la Regione ha previsto il costo del conferimento fuori dai confini. Lo scorso anno, (2020), il prezzo a tonnellata è stato fissato a 295,54 euro, oltre Iva. Ma come ha riferito anche l'assessore regionale De Caprio, ci sarebbe un accordo di queste ore per trasferire i rifiuti fuori regione che costerebbe ai cittadini 321,26 euro oltre Iva a tonnellata. Insomma, rispetto ai costi fissati nel contratto, la spesa di conferimento sarebbe praticamente raddoppiata.
«Un comune – ha spiegato Vetere – prepara un piano tariffario, prevedendo il prezziario come da contratto con la società, delegata dalla Regione, tenendo conto che il conferimento sarebbe costato 170 euro, e, invece, si trova nel mese di luglio e agosto a dover pagare 353 euro. Una situazione che stravolge totalmente i piani tariffari e che non fa altro che creare dei buchi nei bilanci dei comuni». In due mesi il prezzo lievita. Ed il danno è anche maggiore. Perché bisogna tener conto che nei comuni rivieraschi, dove la popolazione estiva raggiunge cifre elevatissime, raddoppia anche la produzione di spazzatura. In soli due mesi i comuni raccolgono i rifiuti che la popolazione produce nel resto dell'anno. «Tutto questo – come evidenzia Vetere – genera uno squilibrio indescrivibile nei bilanci dei comuni».