Tortora, barriere soffolte in mare: la minoranza chiede chiarezza su lavori e impatto ambientale
- miocomune.tv
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Dubbi dei consiglieri di minoranza sui lavori delle barriere soffolte a Tortora

Tortora, 14 aprile 2025 - I consiglieri comunali di minoranza Anna Fondacaro, Filippo Matellicani, Pasquale Lamboglia e Raffaele Papa hanno sollevato forti perplessità riguardo alla realizzazione delle barriere soffolte lungo il litorale di Tortora. I dubbi riguardano sia le modalità di esecuzione dei lavori che la tenuta strutturale delle opere.
Il documento
Il documento diffuso sulla tematica è firmato dai consiglieri comunali: Anna Fondacaro, Filippo Matellicani, Pasquale Lamboglia, Raffaele Papa che ricordano: “Sono (erano?) in corso i lavori relativi alla realizzazione delle barriere soffolte nello specchio di mare tra il parco California e la foce del fiume Noce, in esecuzione del progetto di variante approvato in data 12 marzo 2025”. le prime perplessita nascono anche dalle modalità utilizzate per i lavori, infatti nel documento i consiglieri di minoranza affermano: “come sospettato a suo tempo, i lavori della pista in mare, iniziati a fine ottobre e spazzati via dalla mareggiata del 19-20 novembre 2024, erano abusivi, in quanto nel progetto originario era previsto l’utilizzo di mezzi marittimi (barca pontone, personale subacqueo, ecc.), mentre solo adesso, con questa perizia, è stato richiesto e autorizzato l’impiego ed utilizzo di mezzi terrestri, previa realizzazione di una nuova pista. Altra novità è la previsione della messa in opera anche di massi di IV categoria, forse perché i progettisti si sono resi conto che le barriere, così come originariamente progettate, non davano adeguata garanzia di solidità”.
la "correzione dei lavori"
A Tortora la questione della protezione della costa trova origini negli anni passati. Le mareggiate hanno anche portato via pezzi di case e strade. Ma i consiglieri di minoranza sollevano problemi soprattutto sulla linea attivata e affermano: “La cosa lascia alquanto perplessi perché, se c’è stato bisogno di correzione a lavori non ancora iniziati, si è autorizzati a pensare che c’era 'qualcosa', in termini di consistenza e tenuta dei manufatti, che era stata sottovaluta nel progetto originario o, peggio, non era stata prevista”.
Le richieste
I consiglieri chiedono al sindaco Antonio Iorio di chiarire:
✔ Se la variante progettuale sia stata approvata dagli enti competenti (Agenzia del Demanio, Capitaneria di Porto, Regione Calabria).
✔ Quali siano i realistici tempi di completamento dell’opera.
✔ Come verrà mitigato l’impatto sull’erosione costiera, già aggravato dalla passerella in mare.
La variante
E quindi Fondacaro, Matellicani, Lamboglia e Papa fanno delle richieste ufficiali al sindaco di Tortora Antonio Iorio. Vogliono sapere: “se, nell’autorizzare la 'perizia di variante', attualmente in esecuzione, si sia posto il problema degli effetti negativi derivanti già dalla realizzazione della solo pista in mare che dovrà consentire l’esecuzione vera e propria delle barriere soffolte. In effetti, questa 'passerella rigida' in mare, vero e proprio pennello ortogonale al litorale, costituisce, oltre che un impatto ambientale non trascurabile, un insormontabile ostacolo al trasporto naturale delle sabbie dalla vicina foce del fiume Noce, producendo, pertanto, effetti negativi sulla spiaggia immediatamente a sud dello stesso, già in forte erosione”. Per tale motivo forse era stato previsto nel progetto originario l'utilizzo di mezzi marittimi. Ultimamente, invece, sono stati utilizzati mezzi terrestri a seguito della realizzazione di una nuova pista in mare.
Il braccio a mare
I consiglieri chiedono, quindi al sindaco se la soluzione del braccio in mare, adottata con la “perizia di variante” in corso di esecuzione, “è stata autorizzata dagli enti sovracomunali”: agenzia del demanio, capitaneria di porto di Vibo Valentia, settore pianificazione territoriale di Cosenza, dipartimento territorio e tutela dell’ambiente della Regione. Evidenziano dalla minoranza: “gli stessi enti avevano autorizzato all’epoca un progetto che prevedeva tutt’altra procedura operativa, a impatto ambientale pressocché nullo”.
I lavori
Al sindaco, chiedono ancora “Rassicurazioni sul prosieguo dei lavori, considerando che, da notizie di cantiere, sembrerebbe che la realizzazione delle barriere soffolte – si legge - sia stata interrotta, in quanto, in questo momento, le poche cave autorizzate nel raggio di 100 km da Tortora, già in difficoltà a fornire i massi di III e di IV categoria, ne hanno del tutto sospeso la fornitura. Se ciò fosse confermato, la fine dei lavori slitterebbe probabilmente oltre l’estate, forse addirittura alle soglie dell’inverno, sempre che il materiale si possa reperire, accentuando i fenomeni erosivi per la spiaggia a ridosso del “Parco California”, del “Residence Edilda”, ecc…, indotti dalla inopinata e perdurante presenza di quel braccio in mare. Ed èinutile aggiungere -concludono - che la cosa desta non poca meraviglia: “Come si è potuto affrontare un’opera di tale importanza e implicazioni, senza la consapevolezza della disponibilità in cava dei massi occorrenti?”.
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