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Tortora, centraline elettriche lungo il fiume Noce. L'allarme di Italia nostra

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    miocomune.tv
  • 20 nov 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

L'associazione ambientalista individua problemi ambientali per gli sbarramenti in cemento realizzati lungo il corso del fiume



TORTORA – 20 nov. 20 - Centraline elettriche sul corso del fiume Noce, al confine fra la calabria e la Basilicata. Scrive Italia nostra: “E’ comparsa da qual

che settimana un’opera nuova sul fiume Noce, in località Saponara, del Comune di Trecchina. Una nuova centralina idroelettrica che si aggiunge a quella già realizzata poco più a monte. Si tratta di uno sbarramento in calcestruzzo alto circa 5 metri per intercettare la portata di acqua e convogliarla verso un impianto di produzione dell’energia elettrica ubicato a lato dello sbarramento. E’ la prima opera realizzata di questo tipo – fa sapere Italia nostra - ma pare siano tante le proposte che sono state presentate da imprese private agli enti competenti (Autorità di Bacino e le due regioni Basilicata e Calabria). In passato i Comuni di Tortora e Maratea si sono sempre opposti ma, stavolta, non sono stati neppure interpellati”. Italia Nostra ha chiesto in modo pressante all’Autorità di Bacino, ai competenti Dipartimento della Regione Calabria e Basilicata ed a tutte le altre autorità interessate: di conoscere gli studi eseguiti sul trasporto dei solidi a mare e la valutazione dell’impatto ambientale delle opere in costruzione con specifico riguardo agli effetti sul ripascimento naturale del litorale; di avviare un confronto stringente con gli Enti locali interessati e con i rappresentanti dei vari interessi legati al corso fluviale ed al litorale riguardo alle opere in costruzione; di sospendere ed interrompere ogni altro eventuale intervento per la realizzazione di centraline idroelettriche fino a quando non sia stata svolta una profonda riflessione tecnico-ambientale sulle conseguenze negative presenti e future lungo il corso del fiume Noce e sul litorale. “I danni che maggiormente provocano questi impianti – scrivono gli ambientalisti di Italia nostra - riguardano l’alterazione idrologica complessiva sia della portata che della temperatura che determinano gli impatti più severi sugli ecosistemi e non facilmente mitigabili, l’alterazione morfologica del corso d’acqua, l’abbassamento della falda acquifera, l’alterazione del trasporto solido, il mancato ripascimento delle zone costiere. Quest’ultimo aspetto è certamente il più significativo e grave degli effetti negativi che tale intervento sul Fiume Noce potrebbe già produrre da subito lungo la costa Tortora, Maratea, Praia a Mare. Da 20 anni è infatti in corso un difficilissimo riordino dell’equilibrio del Fiume Noce con interventi di eliminazione e riduzione di quegli stessi sbarramenti che ora vengono rialzati senza memoria e responsabilità”.

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