Traffico illecito di rifiuti: 5 misure cautelari, operazione dei carabinieri a Reggio Calabria
- miocomune.tv
- 28 giu 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Smaltimento, traffico illecito e combustione di rifiuti speciali: arresti e sequestri per fermare un sodalizio criminale, 5 misure cautelari notificate dai carabinieri forestali a Reggio Calabria

Reggio Calabria, 28 giugno 2024 - Alle prime ore di questa mattina, i militari del gruppo carabinieri forestale di Reggio Calabria hanno eseguito cinque misure cautelari nell'ambito di un'importante indagine mirata a contrastare il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti. Le misure, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, comprendono un arresto domiciliare e quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli indagati sono cittadini italiani e rumeni.
L'indagine
Diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, ha rivelato un quadro indiziario grave e ben strutturato, che ha portato alla scoperta di un'organizzazione criminale stabile e dedita alla gestione illecita di rifiuti. I reati contestati includono associazione a delinquere, gestione e combustione illecita di rifiuti, e traffico illecito organizzato di rifiuti.
I sequestri
I Carabinieri Forestali hanno sequestrato i mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti, evidenziando come l'attività investigativa sia stata complessa e articolata. Il tutto è iniziato con il controllo su strada di un mezzo carico di rifiuti speciali, privo delle necessarie autorizzazioni ambientali. Le successive indagini, condotte con metodi tradizionali e supportate da attività tecnica, hanno permesso di accertare numerose condotte criminali collegate tra loro.
Eternit fra i rifiuti
Nello specifico, i rifiuti venivano smaltiti illegalmente in un terreno agricolo alla periferia della città, appartenente a persone ignare delle attività illecite. Tra i rifiuti smaltiti vi erano materiali legnosi, ferrosi, edili, plastici, guaine e, cosa ancor più grave, lastre di eternit. Dopo il trasporto, i rifiuti venivano conferiti in una discarica abusiva e successivamente bruciati, creando un sistema organizzato e pericoloso per la salute pubblica e l'ambiente.
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