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Verbicaro, bovini vaganti: il Tar rigetta l'istanza delle associazioni animaliste

Aggiornamento: 24 apr

Bovini vaganti a Verbicaro, il Tar rigetta la prima istanza delle associazioni animaliste sull'ordinanza del sindaco Silvestri e fissa l'udienza per affrontare la questione nel merito


Bovini vaganti a Verbicaro, il Tar rigetta la prima istanza delle associazioni animaliste sull'ordinanza del sindaco Silvestri  e fissa l'udienza per affrontare la questione nel merito

Verbicaro, 21 aprile 2024 – I bovini vaganti nel territorio di Verbicaro sono oggetto di un ricorso al Tribunale amministrativo: la prima sezione del Tar Calabria ha già rigettato la prima istanza di misure cautelari monocratiche provvisorie; in pratica le associazioni animaliste chiedevano l'annullamento dell'ordinanza del sindaco Francesco Silvestri che prevede l'abbattimento dei capi di bovini, perchè diventati pericolosi per la pubblica incolumità, visto che sono arrivati anche nel centro abitato. In ogni caso, la trattazione collegiale del ricorso è stata fissata per il prossimo 8 maggio, quindi a breve. Inoltre è stato ordinato all’amministrazione comunale di depositare, nel più breve tempo possibile, una relazione sui fatti assieme a tutti gli atti e documenti posti a base dell’istruttoria. Il ricorso è stato proposto dalle associazioni: “Oipa Italia Odv, “Rispetto per tutti gli animali Aps”, "Stop animal crimes Italia Aps", rappresentate dall'avvocato Giulio Muceli. L'associazione “Oipa Italia Odv”, non si è costituita in giudizio così come il comune di Verbicaro.


Le richieste dei ricorrenti

Si chiedeva l'annullamento e quindi la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza del comune di Verbicaro pubblicata lo scorso 4 aprile. Il sindaco di Verbicaro, con quell'atto aveva ordinato la cattura, l’abbattimento e la sepoltura dei bovini vaganti sul territorio comunale. Per il Tar, quindi bisogna approfondire la vicenda anche alla luce “delle considerazioni esposte nel verbale del tavolo tecnico del 27 marzo, tenuto presso la Questura di Cosenza”. Dalle considerazioni del Tribunale si è deciso di dare prevalenza all’esigenza di non sospendere l’ordinanza di cattura e abbattimento della mandria di bovini vaganti. Ricorda lo stesso tribunale amministrativo che: “per numero di capi (tra i 50 e gli 80), stazza di ciascun capo, selvaticità ed aggressività nei confronti dell’uomo con conseguente difficoltà di cattura, rappresenta un serio pericolo per le proprietà private, le vie comunali, le coltivazioni e per la stessa incolumità pubblica, specie di quanti, pastori, agricoltori, escursionisti, si spostano nei luoghi in questione con rischio di incidenti e danneggiamenti come del resto già in concreto accaduto”.


Per l'pipa non si deve abbattere

Per l' Oipa, l'organizzazione internazionale protezione animali: “Si tratta di un abbattimento – come afferma l'avvocato Claudia Taccani, responsabile dell'ufficio legale di Oipa - di cui non si vede la necessità e senza alcun fondamento scientifico che attesti la pericolosità ed il potenziale pericolo che costituirebbe questo gruppo di bovini. Auspichiamo che non si proceda all'esecuzione dell'ordinanza prima dell'udienza per discutere la nostra istanza cautelare per la sospensione”. Secondo L'Oipa bisogna anche tenere in considerazione che il sindaco non ha preso in esame eventuali soluzioni alternative e si limita a riferire di aver interessato il Prefetto di Cosenza.

"L'Oipa sostiene – si legge ancora - che, in virtù della dichiarata conoscenza dell'appartenenza dei bovini a un noto allevatore, il sindaco avrebbe dovuto sanzionare quest'ultimo secondo la normativa vigente ed evidenzia come nessuna delle fonti normative disciplinanti la materia contempli la sanzione dell'abbattimento 'per la violazione degli obblighi di natura formale inerenti l'identificazione e la registrazione dei bovini'”.


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