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"White collar”: iniziati gli interrogatori dopo gli arresti nell'inchiesta sulle aste giudiziarie

Contestato il reato associativo dovuto al fatto che: “la valutazione delle complessive risultanze investigative consente di affermare la sussistenza di tutti gli elementi che concorrono a delineare il delitto di associazione per delinquere, come ipotizzato dall’accusa, differenziandolo dalla fattispecie del concorso di persone nel reato continuato”.



CORIGLIANO ROSSANO – 29 lug. - iniziati gli interrogatori di garanzia per gli indagati destinatari di misura cautelare nell’ambito dell’operazione “White Collar”, che ha riguardato presunte irregolarità poste in essere da alcuni professionisti delegati e curatori fallimentari nelle procedure di vendite giudiziarie immobiliari presso il Tribunale di Castrovillari. Sono state fissate altre due date, quella di domani giovedì 30 luglio e quella di lunedì 3 agosto, quando gli indagati compariranno dinanzi al Gip del Tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia per fornire la propria versione dei fatti. Del collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Francesco Nicoletti, Angelina Stella, Giovanni Servidio, Pierpaolo Cassiano.

Sono 16 i soggetti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare (9 in carcere, 7 agli arresti domiciliari), indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alle “turbative d’asta”, corruzione in atti giudiziari, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. 48, complessivamente, le persone coinvolte (32 sono indagate a piede libero) nell’inchiesta condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Corigliano che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ha fatto emergere una presunta associazione a delinquere, ben strutturata e operante dal 2017, dedita all’illecita ingerenza nelle vendite giudiziarie immobiliari.

IL REATO ASSOCIATIVO

Contestato il reato associativo dovuto al fatto che: “la valutazione delle complessive risultanze investigative consente di affermare la sussistenza di tutti gli elementi che concorrono a delineare il delitto di associazione per delinquere, come ipotizzato dall’accusa, differenziandolo dalla fattispecie del concorso di persone nel reato continuato”. Secondo le ipotesi di accusa sarebbe “emersa, in primo luogo, la predisposizione di un programma criminoso volto alla realizzazione di una serie indefinita di delitti di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione del segreto d'ufficio. Il carattere indefinito del programma criminoso emerge dalla sistematicità evidente delle attività dirette a turbare il regolare svolgimento delle gare, dalla ripetizione delle condotte con una significativa frequenza nell’ambito dei periodi di intercettazione, oltre che dalla stessa organizzazione “imprenditoriale” che gli indagati si sono dati nello svolgimento dell'attività illecita, secondo la sequenza: individuazione dei beni oggetto di vendita e di eventuali soggetti interessati all'acquisto da parte degli associati; partecipazione alla procedura e predisposizione delle offerte

attraverso i professionisti partecipi dell’associazione, previa acquisizione di notizie relative alla presenza o meno di ulteriori interessati e/o partecipanti alla gara; conseguenti attività di allontanamento degli interessati diversi dai clienti dell'associazione e/o accordi collusivi quanto all'espletamento della gara e formulazione delle offerte”.

LE INTERCETTAZIONI

Le conversazioni intercettate, avrebbero messo in luce l'esistenza di un'associazione a delinquere “dedita a condizionare il regolare svolgimento delle aste giudiziarie immobiliari presso il Tribunale di Castrovillari, al fine di favorire suoi “clienti” attraverso diverse modalità operative. È emerso, in primo luogo, come l'associazione acquisisca informazioni sul numero e l'identità dei soggetti offerenti, o, comunque, interessati a partecipare alle aste, principalmente, attraverso i custodi giudiziari, i professionisti delegati ed i curatori fallimentari e, perciò, in modo illecito, essendo le informazioni coperte da segreto di ufficio. Ciò, con la finalità di indirizzare l'esito delle aste nell'interesse dei clienti”.

LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA SECONDO L'ACCUSA

Nel corso dell'indagine, si apprende, sarebbe emerso, in primo luogo, “come l'associazione acquisisca informazioni – si legge - sul numero e sull'identità dei soggetti offerenti, o, comunque, interessati a partecipare alle aste, principalmente, attraverso i custodi giudiziari, i professionisti delegati ed i curatori fallimentari e, perciò, in modo illecito, essendo le informazioni coperte da segreto d'ufficio”. La finalità, secondo il teorema accusatorio, è quella di indirizzare l'esito delle aste nell'interesse dei clienti, mediante varie modalità: “allontanando o dissuadendo i soggetti interessati alle aste mediante minacce, false informazioni circa la procedura o richieste di non partecipazione; tentando di raggiungere intese collusive con altri partecipanti; determinando l'offerta sulla base delle informazioni illecitamente acquisite ed, in particolare, offrendo il minimo a base d'asta in caso di informazione circa l'assenza di altri soggetti interessati; modulando l'offerta ed i successivi rilanci in ragione del numero, dell'identità e delle capacità finanziarie di altri partecipanti”. L'accusa contesta l'associazione che avrebbe acquisito, essenzialmente sul territorio di Corigliano Rossano, la reputazione “di soggetto in grado di favorire i suoi clienti nelle aste giudiziarie immobiliari, sviluppando, conseguentemente, una rilevante capacità di captare le diverse istanze degli interessati. Tra costoro, l'associazione seleziona colui per il quale presentare l'offerta, con esclusione degli altri, oppure, nel caso in cui l'asta abbia ad oggetto più lotti, distribuisce gli stessi lotti tra i diversi soggetti interessati, in modo da evitarne la competizione e massimizzare la possibilità di assegnazione in favore di ciascuno di essi”.

IN SETTE CON RUOLI BEN DEFINITI

L'accusa individua un'associazione costituita stabilmente da sette persone, con ruoli ben definiti. Giuseppe Andrea Zangaro, dipendente del Comune di Corigliano Rossano, in servizio presso l'ufficio del Giudice di Pace di Corigliano Calabro, può essere identificato, si legge: “quale capo dell’associazione, ossia colui che impartisce le direttive agli altri associati, funge da raccordo tra gli stessi, oltre a porre materialmente in essere l’attività illecita dell’associazione”. Carmine Placonà, commerciante d’agrumi a Corigliano Rossano, area urbana di Rossano: “svolge, essenzialmente, il ruolo di reperire soggetti interessati a partecipare alle aste, successivamente gestite con Zangaro; collabora, inoltre, nel reperimento delle informazioni relative ai soggetti interessati alle singole procedure. Giorgio Alfonso Le Pera, dottore agronomo di Corigliano Rossano svolge un ruolo analogo a quello di Placonà e, inoltre, “in ragione della sua professione, individua fisicamente, anche sulla base dei dati contenuti negli avvisi di vendita, i terreni oggetto delle procedure esecutive, così consentendo ai sodali di proporre il bene ai clienti dell'associazione”.

Gli avvocati Alfonso Cesare Petrone e Luisa Faillace, titolari di diversi incarichi di custode giudiziario, professionista delegato alle vendite e curatore fallimentare conferiti dal Tribunale di Castrovillari, sono, secondo l'accusa, i legali di fiducia dell’associazione. Ricevono, di volta in volta da Giuseppe Andrea Zangaro o Giorgio Le Pera o Carmine Placonà, “l’incarico di istruire le offerte e partecipare, per conto dei clienti, alle varie procedure esecutive, con la formula per persona da nominare”. Inoltre, sulla base delle direttive di Zangaro, “sono deputati ad acquisire – si legge agli atti - illecitamente, presso i professionisti delegati, i curatori fallimentari ed i custodi giudiziari, le informazioni, coperte da segreto di ufficio, relative agli offerenti e, più in generale, ai soggetti interessati alle aste, oltre che a raggiungere accordi collusivi con i concorrenti”. Un ruolo analogo viene attribuito dall'accusa Francesca De Simone e Antonio Policastri.

IL VIDEO DELLA GUARDIA DI FINANZA CON ALCUNE INTERCETTAZIONI




 
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